Si è tenuta ad ottobre la terza edizione di Momketing, la prima conferenza in Italia dedicata al marketing alle mamme.
Momketing è nato nel 2015 con l’obiettivo di aprire uno spazio di dialogo con aziende, università e istituti di ricerca, per far emergere le peculiarità e i trend di mercato legati al marketing per mamme e famiglie.
Nella terza edizione di ottobre è stato tracciato il profilo delle donne e mamme italiane, valutando aspetti sociodemografici, ma anche la loro propensione verso social e mobile, i loro comportamenti d’acquisto e il rapporto con i brand.
Il vantaggio competitivo delle donne
Secondo quanto sottolineato da Agnese Vitali dell’University of Southampton, cresce il vantaggio competitivo delle donne nell’ambito dell’istruzione: se si considera la fascia di età tra i 25 e i 34 anni, il 30% delle donne in Italia ha un livello di istruzione universitaria o equivalente, contro il 19% degli uomini. Cresce anche la percentuale di forza lavoro femminile (donne occupate e disoccupate in cerca di lavoro) che raggiunge il 67% e sale la percentuale di donne nei CDA delle società quotate (30%).
In un contesto in cui le donne e mamme sono sempre più spesso delle “breadwinner”, cioè non solo contribuiscono al bilancio della famiglia ma a volte percepiscono uno stipendio maggiore del partner, vengono ridefiniti i ruoli rispetto a compiti “tradizionalmente femminili”. Secondo l’Istat (I tempi della vita quotidiana), per il 75% degli uomini le attività domestiche vanno equamente distribuite tra i coniugi se entrambi lavorano e per l’81% è giusto che mamma e papà si alternino per accudire un figlio in caso si ammali e resti a casa da scuola.
Come si inserisce la “maternità” in questo quadro?
In campo femminile, la maternità rimane uno dei principali motivi di abbandono del lavoro. Secondo una ricerca condotta da FattoreMamma, diretta da Letizia Verri, il 40% delle intervistate non lavora e di queste, il 34% ha lasciato il lavoro all’arrivo di un figlio (ricerca Mamme Digitali, condotta su un campione di 1000 intervistate composto da mamme, donne senza figli e donne incinte alla prima gravidanza).
Mamme alla guida del digitale
Sempre secondo la ricerca di FattoreMamma, le mamme guidano la rivoluzione digitale: il 98% è dotata di smartphone (nel 2016 era il 90%) e Internet ricopre un ruolo fondamentale all’interno della loro dieta mediatica. Dopo l’arrivo di un bebè, molte mamme dichiarano di aver incrementato il tempo speso online (+ 68%) a sfavore soprattutto della carta stampata (-70%).
Cosa fanno le mamme online? Usano i social, WhatsApp e Facebook in testa, e utilizzano app per fare shopping online (64%), tenersi aggiornate su temi legati a gravidanza e maternità (42%) o giocare (41%).
Una comunicazione tra pari
Altro elemento fortemente caratterizzante delle mamme digitali è la loro propensione ad interagire con i brand e a fare “squadra”: il desiderio di aggiornarsi su prodotti e marche è la seconda motivazione che le spinge ad utilizzare i social (secondo solo al il desiderio di mantenere i rapporti con amici e parenti). Le mamme vogliono anche essere protagoniste, diventare in prima persona fonte di consigli e segnalazioni: il 42% dichiara di essere sui social per dare consigli ed esprimere valutazioni sui prodotti utilizzati.
Il parere di altre mamme è fondamentale per orientare la decisione di acquisto: l’86% delle intervistate dichiara che il blog di altre donne e mamme è tra le fonti preferite per ottenere informazioni prima di acquistare un prodotto.