Il 16 marzo prende il via Talent Donna, un percorso di social empowerment, ideato da FattoreMamma per valorizzare Il talento professionale femminile attraverso l’energia della Rete. Abbiamo intervistato due delle nostre docenti, rivolgendo loro domande legate non solo al Talent Donna ma anche all’identità, se tale è, tra Donne e Rete.
Intervista a Mafe de Baggis, esperta di community e social media, consulente di comunicazione e di progettazione di ambienti sociali online
Donne Lavoro e Rete, quale è il tuo pensiero a questo proposito?
Nel 2006 scrivevo: “La rete unisce, fa da collante, è impossibile da definire, pensi di averla capita ed è già cambiata: è decisamente femmina (non donna: femmina).” La penso ancora così, così come penso ancora che “La rete è femmina, il computer è maschio. La rete collega, fa emergere il significato dalla complessità, si accontenta del risultato sorvolando sui particolari; il computer per sua natura è solitario, preciso, sequenziale.” Penso che Internet faciliti il lavoro delle donne e soprattutto che renda possibile situazioni lavorative non convenzionali aumentando le possibilità a nostra disposizione.
Come mai hai accettato di far parte del progetto Talent Donna in qualità di docente, quali ritieni siano le peculiarità di questo progetto?
È un mix interessante di teoria e pratica, di riflessioni e metodologie, di lezioni e incontri: mi piace l’idea di aiutare ogni partecipante a trovare un proprio percorso per mettere in pratica i nostri consigli, che nascono a loro volta da prove, errori ed esperienze sul campo.
Di quale argomento specifico tratterai durante i workshop?
A me interessa sdrammatizzare e normalizzare i media digitali, aiutando le persone a vedere la continuità più che la rottura. La continuità tra online e offline, tra atomi e bit, tra saperi di una volta e saperi di oggi. Per questo iniziamo dicendo che “siamo già tutti digitali”: la mia breve storia delle community parte dagli anni ’80 del secolo scorso, già questo dovrebbe aiutarci a smetterla di chiamarli “new media”
Intervista a Anna Zavaritt, giornalista e blogger, coach ed esperta di politiche per il work-life balance.
Donne Lavoro e Rete, quale è il tuo pensiero a questo proposito?
Le donne stanno imparando solo ora a “fare rete” . Non che non ne siano capaci, ma di fronte alle incombenze famigliari non tendono a percepirlo come strategico e a metterlo in alto nella scala delle “cose da fare” appesa al frigorifero. Invece è importante per sè stesse e per il loro profilo professionale, e la tecnologia ha aiutato a innovare, modificare, moltiplicare i modi di fare rete e di rendere di nuovo visibili donne di talento che sennò non vedresti alle 8 di sera alla macchinetta del caffè in ufficio o all’aperitivo. Ma non per questo sono meno intelligenti o di valore.
Come mai hai accettato di far parte del progetto Talent Donna in qualità di docente, quali ritieni siano le peculiarità di questo progetto?
Mi piacciono le persone che si rimettono in gioco, che hanno voglia di continuare un percorso anche se non si tratta di un’autostrada e se ci sono ostacoli di percorso. E sono quindi molto stimolata dall’idea di confronto con loro
Di quale argomento specifico tratterai durante i workshop?
Della possibilità di liberare il proprio talento, del valore della specificità che ognuna rappresenta e di come tutto questo può e deve essere reso visibile e utilizzato al meglio in ambito professionale
Workshop formativi e Inspiring Happy Hour Talent Donna si svolgeranno presso Talent Garden Milano, in via Merano 18, uno dei più grandi spazi di co-working d’Europa, costituito da una comunità di appassionati di digitale. Oltre 3.000 mq destinati a startup, freelance, incubatori, acceleratori, imprese e media.
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