Si è chiuso un anno, è tempo di bilanci. Vi proponiamo alcuni spunti che vengono dagli USA: i 10 trend che hanno caratterizzato il mom marketing  secondo il Mom Central Consulting (qui l’articolo completo), importante agenzia di social media consulting che studia da tempo il “target mamme” nel mercato americano.

  1. Mamme sempre meno fedeli ai brand: la crisi economica ha cambiato i comportamenti d’acquisto delle mamme: sempre più spesso si dimostrano propense a esplorare nuovi marchi e nuovi prodotti. Una ricerca afferma che l’89% delle mamme dice di voler provare nuovi marchi, mentre solo il 50% si definisce “fedelissima” ai marchi acquistati tradizionalmente.
  2. Più apertura verso temi personali: in passato le mamme sembravano restie a trattare on line temi di argomento personale, nel 2011 è avvenuta una svolta. Il 75% delle donne riferisce di essere disposta a discutere anche di salute o questioni mediche sui  social network. Questo porta le mamme a chiedere informazioni ad altre mamme e a condividere le proprie esperienze con milioni di altre donne on line.
  3. Nuova attenzione per i coupon di sconto: le difficoltà economiche rendono le mamme sempre più attente agli sconti.  Per avere buoni risultati da una politica di couponing  bisogna trasformare le mamme da semplici consumatrici a sostenitrici. La maggior parte delle mamme dichiara che un buono sconto che permette di risparmiare oltre il 50% le spingerà a cercare nuovi prodotti mai usati in precedenza.
  4. La cultura della raccomandazione tra mamme: uno dei trend principali riguarda l’importanza sempre crescente che assume la raccomandazione di altre mamme on line. Il desiderio di partecipazione delle mamme diventa evidente nei blog, in Facebook e su Twitter, le nuove frontiere della comunicazione, dove le mamme costruiscono relazioni, cercano raccomandazioni e si costruiscono un parere in prima persona. Una nuova ricerca dimostra che il 90% delle mamme acquista fiducia in un prodotto dopo aver sentito il parere delle amiche e l’82% cerca recensioni on line prima di acquistare prodotti di un nuovo brand.
  5. Scetticismo verso la presenza dei brand nei social media: le mamme rimangono scettiche verso la presenza dei brand nei social media. Solo il 5% dichiara che un tweet è decisivo per influenzare la sua decisione di acquisto. Se i brand decidono di usare i social media, le mamme chiedono loro un maggior coinvolgimento.
  6. Nasce la “categoria” Mamma: nel 2011 è emerso ancor più chiaramente che quando una donna diventa mamma, si scopre fortemente legata alle mamme di tutte le generazioni, indipendentemente dalla propria età e da quella dei figli. Tra tutte le mamme sono condivise  alcune “verità” universali, ad esempio circa l’utilizzo dei social media da parte dei bambini o riguardo ai comportamenti d’acquisto.
  7. Boom del mobile: il 2011 si potrebbe ricordare  come l’anno in cui si è affermato l’utilizzo di app per smartphone e tablet  da parte delle mamme. Il 51% delle mamme ha scaricato oltre 16 applicazioni, soprattutto app per social media, giochi e applicazioni di intrattenimento.
  8. Sempre più punti in comune tra le mamme: il marketing delle aziende si è reso conto che le mamme, che lavorino fuori casa oppure no, hanno alcuni elementi cruciali in comune, come la gestione del tempo, la necessità di organizzarsi ecc. Se una mamma si dirige verso il banco surgelati di un supermercato, poco importa se è una mamma che sta tornando a casa tardi dal lavoro o se è una casalinga che non ha preparato in tempo la cena per seguire i mille impegni dei figli.
  9. La regina del focolare: per molte mamme gli argomenti di maggior interesse rimangono quelli legati a casa e arredamento. Molte leggono riviste di design (80%), guardano trasmissioni televisive (68%) o leggono blog che trattano di questi argomenti (43%). La crisi si fa sentire anche in questo settore: il 75% delle mamme dichiara di aver diminuito il budget destinato ad arredamento e ristrutturazioni.
  10. La nuova sfida dei nativi digitali: anche se la maggior parte delle mamme (il 74%) dichiara di lasciare che i propri figli giochino con smartphone e tablet, soprattutto per intrattenerli in situazioni difficili (viaggi, attese…), molte avvertono l’esigenza di porre dei limiti nell’utilizzo della tecnologia anche a quelli che vengono definiti nativi digitali. Questo si configura come un terreno di sfida per i genitori in diversi ambiti (casa, scuola, vacanze)