Si è appena concluso a Chicago il M2Moms, la più importante conferenza internazionale, dedicata al marketing to moms. Un evento da cui sono emersi numerosi trend e spunti di riflessione.
Prima di tutto qualche numero: secondo una ricerca svolta da Child’s Play Communications, il 92% delle mamme è attivo sui social media e ha acquistato un prodotto a seguito di una raccomandazione letta in rete (indagine svolta su un panel di circa 2mila mamme). Facebook, Twitter e blog sono i social più amati dalle mamme, mentre Pinterest si afferma come la novità del 2012 (provata per la prima volta dal 63% delle intervistate).
E poi qualche dato riguardo a ciò che influenza maggiormente le mamme nelle loro decisioni di acquisto: al primo posto le recensioni di altri utenti (45%), seguono le opinioni espresse dalle blogger (33% ), le indicazioni di specialisti (29%)  e quindi le informazioni che provengono dai brand (12%).
Nel disegnare lo scenario che riguarda il marketing to moms, i relatori sono partiti da un punto comune: le mamme sono occupate dai mille impegni che riguardano famiglia e lavoro. A loro il compito di gestire una complessità sempre crescente, alla ricerca di strumenti che facilitino e semplifichino. Non importa quanto tempo riescano a liberare… l’elenco delle cosa da fare si allunga all’infinito. Secondo Starcom, dunque, cresce l’esigenza di dare più valore ai momenti passati in famiglia. In questo contesto, le aziende possono diventare “alleate” delle mamme se riusciranno a fornire occasioni per valorizzare e rendere “memorabile” il loro tempo passato con i figli.
Altro elemento chiave, sottolineato da Matt Petersen VP of North America Marketing Mattel è l’urgenza, per le aziende, di ascoltare i consumatori e di evolversi secondo le nuove esigenze che emergono nel mercato. Così, ad esempio, la campagna di P&G dedicata alle mamme dei campioni olimpici, è stata realizzata con il contributo delle mamme “vere”, attraverso revisioni e modifiche successive, affinché gli spot trasmettessero comportamenti e sentimenti reali.
Le donne affrontano la loro prima maternità sempre più tardi, quando hanno ormai consolidato i propri comportamenti di acquisto e la fedeltà ad una marca, sottolinea Bridget Brennan di Female Factor. Per questo i brand dovrebbero essere capaci di offrire esperienze di acquisto che sappiano coinvolgere la mamma (conservandone la fedeltà) ma anche i bambini. E’ il caso, ad esempio, di un’importante catena di punti vendita per il faidate, Home Depot, nei quali si trovano carrelli a misura di bambino e laboratori creativi frequentati da 275.000 bambini ogni mese.
La fiducia, rimane uno dei driver fondamentali per scegliere quali prodotti acquistare. E, nell’era dei social media, le mamme condividono sempre più le loro opinioni on line, cercando informazioni che provengano da loro “pari”, ha commentato Stacy DeBroff di MomCentral. Le aziende, quindi, non possono sottrarsi al confronto e al dialogo che si giocano continuamente in rete. Per questo i social media sono lo strumento migliore per restare in ascolto dei propri consumatori, istituendo un canale di comunicazione privilegiato.
Fonte immagine: www.inc.com